S2Maui 2017, Wave, Freestyle e Freeride
Lo avevamo anticipato l’altro giorno mostrandovi su Facebook la nuova Dualist, Wave Sail a 2 sole stecche (!) e riprendiamo oggi il discorso S2Maui proponendovi l’intera collezione Wave, Freestyle, Freeride appena diffusa dal marchio Hawaiano.
Szpunar e Spanier stanno andando avanti col loro progetto che basa molto sulla tecnologia applicata al windsurf. La SpaceLight di S2Maui è infatti uno dei tessuti più avanzati in fatto di materiali per vele: più leggero (-20%), più robusto e più performante. A detta di Barry “…è comunque difficile da spiegare le feature di questo materiale a parole: va provato per apprezzarne la bontà.“
Tornando alla linea di vele, ecco la nuova linea 2017 di vele Wave, Freestyle e Freeride. 6 modelli si indirizzano maggiormente al mercato Wave, con 4 modelli in grado si soddisfare qualunque tipologia di Wave-rider (Dualist, Catalist, Dragon e Alchemy), un modello Freestyle (Jester) e una 6-stecche Freeride (Banshee) per coprire i bisogni del rider più tradizionale.
Tra le wave, come avevamo anticipato, risalta senza ombra di dubbio la Dualist, una delle prime (probabilmente la prima in assoluto) 2 stecche wave di serie sul mercato. S2Maui ha ottenuto questo risultato grazie proprio alla tenuta del suo SpaceLight che permette di mantenere una certa robustezza e compostezza alla vela, anche senza tante stecche a reggerne il profilo. La vela perfetta per Ho’okipa, stando a quanto affermano in S2Maui.
Il resto delle vele Wave è composto invece dalle classiche 3 (Catalist, New School Radical Surf), 4 (Dragon, Competition Performance, Power & Agility) e 5 stecche (Alchemy, All-round Wave). La Jester è la nuova macchina Freestyle (4 stecche, a parte la misura 6.2 che ne prevede 5). Anche in questo caso si è ricordo allo SpaceLight, per il perimetro della vela.
La Banshee copre il segmento Freeride (misure piccole) e quello Freerace-FreeSlalom nelle misure grandi, con un layout molto compatto che sfrutta sia il WarpPath (un particolare posizionamento delle fibre dei tessuti per una corretta distribuzione dei carichi) e il già citato SpaceLight.
Avremo modo di provarle, visto che le S2maui sono adesso presenti in Italia sul sito di Wave-Dogs
Ha ragione Barry: il nuovo SpaceLight va visto e provato di persona per rendersi conto.
Credo che sia un asset fondamentale delle nuove S2Maui, lo è per le mie Venom (se volete provarle e potete passare in zona Roma – Talamone, magari possiamo accordarci!) e credo che a maggior ragione lo sia per le nuove wave a 3 e 2 stecche; per cui provo a spiegare.
Anzitutto è leggerissimo (e si sente anche sulle Venom, pur essendo vele race il cui peso è dovuto soprattutto alle tante stecche ed alla tasca d’albero larga). Poi ha un aspetto molto “compatto”, sembra più denso dei classici X-Ply in poliestere che si vedono normalmente in giro ed anche dell’X-Ply in Technora delle tasche d’albero delle Venom e delle varie MauiSails TR-X, TR-XI eccetera. Resta comunque un materiale “morbido”, per intenderci non ha la “secchezza” tipica del monofilm. Soprattutto, fa capire benissimo come sia venuto in mente ai sail designer di S2Maui di togliere stecche a più non posso, perché dà l’impressione di tenere la forma da solo … anche senza stecche. Ovviamente non è così al 100%, un pò di supporto serve sempre; ma quando lo vedrete capirete.
Sottolineo infine come in S2Maui stiano seguendo la strada di offrire contenuti realmente tangibili: vele che siano superiori non solo a parole, o perché qualche campione sa farci cose che noi comuni mortali comunque mai ci sogneremo di riuscire a fare; ma perché più leggere, più robuste, più stabili e performanti del normale grazie all’uso di materiali più avanzati.