Roberto Pasquini a Noli
by Roberto Pasquini – Ormai da un mese la stagione windsurfistica sui laghi del Nord-Italia si è conclusa, il vento ormai diserta gli spot da acqua dolce, perciò se si ha la tenacia e volontà di tenersi in forma, o semplicemente divertirsi o nel mio caso continuare ad allenarmi e migliorare per ottenere sempre maggiori risultati e soddisfazione nelle regate nazionali e internazionali di Formula e Slalom la soluzione migliore è, in inverno, la vicina e ventosissima Liguria.
Per la precisione il ponente ligure, che offre condizioni di tutto rispetto come difficoltà tecnica. Un’ottima palestra naturale, come dimostrano anche i risultati del Campione del Mondo PWA Matteo Iachino. Ancora congratulazioni!
Ormai sono libero da vincoli universitari: laureato in Scienze Motorie e dello Sport all’università Cattolica di Milano e lavorando la sera come Personal Trainer in palestra, di giorno sono libero di perseguire gli allenamenti in acqua o in palestra.
Era già da qualche giorno che tenevo d’occhio le previsioni di Tramontana per Noli o Voltri, desideroso di sfoggiare finalmente la 5,5mq aero+ Challenger (ex vela proprio di Iachino) abbinata al 90lt slalom x-fire, combinazione ideale per avere l’adrenalina alle stelle.
Il giorno giusto: 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno e inizio ufficiale della stagione fredda, ciliegina sulla torta: di mercoledì, Big Wednesday, un Mercoledì da Leoni!
Arrivato sullo spot verso le h10 le condizioni si presentavano a dir poco tecniche: base del vento sui 20-25 nodi ma raffiche da nebulizzare l’acqua sui 40 nodi, in più il choppone tipico di Noli completa il quadretto di un’uscita: “only the brave” style. Per fortuna il sole splende, la temperatura è sui 15 gradi e l’acqua è neanche lontanamente fredda come quella dei laghi del nord Italia in questo periodo.
In acqua, per ora solo un impavido, il mitico highlander di Noli: il Gianki.
Sono un po’ in tensione dalle condizioni, ma convinto armo la 5,5mq (sopracitata) e il 90lt, muta, trapezio e mi butto in acqua.
Uscita estrema e poco divertente, ogni 4 bordi devo tornare a terra a recuperare energie; spesso e volentieri volo via nei choppi più ripidi e nelle raffiche più forti collezionando una serie di catapulte degne di un assedio del medioevo.
L’uscita si conclude quando rompo, o meglio trancio di netto una delle cimette del trapezio a seguito di una delle suddette catapulte, continuare senza cima? No grazie!
Durante l’uscita la compagnia si è ampliata con altri surfisti venuti in pausa pranzo a farsi brutalizzare e sodomizzare dal vento.
Mentre siamo a riva a smontare, a un certo punto sentiamo una frenata con stridore di gomme seguito da uno schianto notevole: una macchina in un tentativo di inversione (in linea continua) è stata presa in pieno da un’altra auto sopraggiungente sull’Aurelia. Per fortuna solo un grosso spavento e un auto da rottamare, ma per fortuna senza conseguenze per entrambi i guidatori. Certe manovre sono assolutamente da evitare.
A parte questo episodio, la giornata si conclude comunque con soddisfazione. Mi rimetto in macchina e torno a Milano. Arrivato a casa trovo con piacere il tag su facebook delle foto fatte da sua moglie (Nuccy Wind). Grazie!
Con l’occasione colgo l’occasione per augurare a tutti i lettori i miei migliori auguri di Buon Natale.
A presto con la prossima “Liguriata”.