Test NeilPryde Speedster 7.2 2019
La NeilPryde Speedster è la più performante, tra le flatwater sails di casa Pryde. Con un disegno a 7 stecche, la troviamo tra la X:Ryde (6 stecche no cam) e la V8 (6 stecche e 2 camber) e si indirizza a chi desidera una vela dalle potenzialità velocistiche non indifferenti, senza le complicazioni di una vela con i camber. Costruita con il meglio della tecnologia costruttiva di Neil Pryde, in fatto di materiali e assemblaggio costa 110 euro in più rispetto alla nuova e più economica X:Ryde di pari superficie. Sei le misure disponibili che spaziano dalla piccola 5.7 fino alla più classica 8.2.
La Speedster presenta tutti quei piccoli dettagli che ne facilitano l’uso come i segni +/- per capire quanto cazzare di bugna, i tendi-stecche su cui è possibile agire manualmente senza strumenti, la tasca per contenere la scotta in eccesso del caricabasso. Abbinata al Neil Pryde TPX 100 460, l’albero consigliato dalla casa, genera un profilo bello pieno in basso. Nelle due misure piccole (5.7 e 6.2) è prevista la compatibilità con gli alberi rdm; soluzione che garantisce maggiore maneggevolezza nelle condizioni più toste. Il design della vela eredita molte soluzioni dalla linea RS:Racing EVO, confermandosi ben più corsaiola della Hellcat da cui due anni fa ha raccolto l’eredità. Il carattere della Speedster è molto più sportivo rispetto anche alla X:Ryde 7.2 e la sensazione sulle braccia è decisamente diversa, anche frutto dell’albero sdm che la rende più potente e pesante. Il profilo pieno in base aiuta in fase di spinta iniziale ma è a regime che si apprezza maggiormente la differenza con la sorella Freeride. Le 7 stecche compensano adeguatamente l’assenza dei camber mantenendo la stabilità di profilo che serve per trasformare tutta l’azione del vento in velocità. Anche in soprainvelatura o nel chop incasinato dei nostri laghi, il controllo resta ottimo. La minor maneggevolezza rispetto alla X:Ryde emerge ovviamente in manovra, pur restando lontani dalle sensazioni di una vela camberata.
Una bella vela una freeslalom, perfetto abbinamento alle tavole freerace, per i surfisti che amano le prestazioni, ma vogliono evitare una vela coi camber.
NB: clicca sull’immagine sotto per leggere il test della NeilPryde Speedster in HD
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