La Défi Wind Superstars ad Albeau
Dopo quattro giorni di gare e sette prove portate a termine la Défi Wind Superstars 2021 la vince l’inossidabile Antoine Albeau che fra tutti si è dimostrato il più completo a gestire la gara, alternandosi tra foil e pinna, con un andamento più che regolare… il che per lui vuol dire prestazioni di altissimo livello!
Maciek Rutkowski secondo assoluto e il croato Enrico Marotti confermano i loro recenti risultati nel PWA, prendendosi il lusso di lasciare ai piedi del podio il nostro Matteo Iachino, seguito da Thomas Goyard, argento alle Olimpiadi di Tokyo che è arrivato quinto della classifica generale.
Le tre prove dell’ultimo giorno con la famosa tramontana di Gruissan a 30-35 nodi, oltre ad incoronare Albeau, hanno anche alzato ulteriormente l’asticella del foil perchè in condizioni da battaglia con i rider più forti muniti di tavola con pinna e vele da 6.0/6.5 (che per lo slalom significa attrezzatura da uragano) Nicolas Goyard si è presentato in gara con il foil e nella seconda manche di giornata, sesta della Defi, ha vinto lo stesso in una feroce battaglia davanti a Matteo Iachino e Pierre Mortefon in gara con lo slalom con la pinna registrando punte di velocità a 35 nodi!
Se non ci fosse stato il primo giorno di gara in cui le rotture di materiale gli sono costate entrambe le manches e soprattutto la squalifica proprio in questa sesta prova dove si è dimenticato di registrarsi (stessa sorte capitata a Mortefon), Nicolas avrebbe potuto cambiare le carte in tavola (36° finale) ed ambire ad un meritatissimo ritorno sul podio.
Pieni di rabbia per l’errore, l’attuale n°1 e n°2 del mondo hanno corso l’ultima manche della gara da antologia e alla fine Pierre Mortefon con l’attrezzatura da slalom per vento forte è riuscito a vincere di poco davanti a Nicolas Goyard semplicemente su un altro pianeta con il foil.
Questo significa che al momento lo slalom con la pinna non è morto… ma alla velocità con cui si sta evolvendo il foil, cosa accadrà domani con il vento ancora più forte?
Ai posteri l’ardua sentenza, ma c’è da registrare un’altra bella novità emersa da questa Défi Wind Superstars… dietro alla generazione di pro che si sono giocati i podi mondiali in questi ultimi anni sta arrivando un’ondata di volti nuovi e soprattutto giovani U21. Con un ottimo 11° posto assoluto, il danese Johann Soe è stato la rivelazione di questo evento così come Michal Polak (21°) e il francese Benoit Merceur (22°). Alla fine, ci sono nove giovani U21 nella top 50 occupata da tutti i migliori windsurfisti del mondo.
Per quanto riguarda le ragazze, le cui prime quattro si piazzano tra il 64° e il 67° posto generale, a vincere è stata Blanca Alabau, la più consistente a gestirsi tra foil e pinna, davanti alla norvegese Helle Oppedal e Delphine Cousin che si è classificata terza a solo quattro punti dalla vittoria dopo una buona ultima giornata in slalom, Marion Mortefon resta ai piedi del podio davanti a Sara Wennekes.
Per quanto riguarda la più famosa delle long distance, tutti gli occhi sono ora puntati al 26 al 29 maggio 2022 quando andrà in onda la ventesima edizione della vera Défi Wind de Gruissan, quella che riunisce il massimo di rider professionisti e dilettanti sul stessa linea di partenza…
Classements généraux overall
Uomini
1. Antoine Albeau – FRA
2. Maciek Rutkowski – POL
3. Enrico Marroti – CRO
4. Matteo Iachino – ITA
5. Thomas Goyard – FRA
Donne
1. Blanca Alabau – ESP (62ª)
2. Helle Oppedal – NOR (63ª)
3. Delphine Cousin – FRA (64ª)
4. Marion Mortefon – FRA (67ª)
5. Sara Wennekes – NED (77ª)
U21 Uomini
1. Johann Soe – DEN (11°)
2. Michal Polak – POL (21°)
3. Benoit Merceur – FRA (22°)
4. Armand Genevois – FRA (25°)
5. Lohan Jules – FRA (29°)
U21 Donne
1. Helle Oppedal
2. Justine Lemeteyer
3. Mae Davico
Altre info particolareggiate sulle gare dell’ultimo giorno le trovate qui.
Se volete invece leggere le impressioni di gara degli amatori, nel puro spirito della DefiWind, non vi resta che cliccare qui.
Se volete dare un occhio alle posizioni in classifica cliccate su ClassementsGnral
Foto di apertura © Jean Souville