Test AV-Boards Chubby 137 2020
Il 137 è lo shape più voluminoso dei quattro che compongono la linea Chubby (freeride/freemove) shapata dalle sapienti mani di Aurelio Verdi e destinata a tutti quelli che sono alla ricerca di una tavola tuttofare con cui planare sempre e divertirsi in ogni condizione senza troppi sbattimenti. L’abbiamo provato davvero un po’ in tutte le condizioni, perché il suo shape con le sue misure e le caratteristiche peculiari è riuscito a solleticare il mio interesse di surfista pesantuccio per limitare le tavole da portare in vacanza con il camper… infatti, con il suo shape compatto e i suoi bordi dolci e fini su tutta la outline si può persino pensare di utilizzare il Chubby come sup con la pagaia (o con il wing) nella giornate di scaduta e onda non troppo radicale.
Il look piacevole si somma ad interessanti dotazioni tecniche come la prua dotata di un rinforzo in carbon-kevlar con shock absorber integrato nello shape e chiamato Smart Bridge Construction, molto utile per salvare le vacanze in caso di catapulte catastrofiche permettendo anche di prestare a cuor leggero la tavola a figli baldanzosi e amici.
La scassa deep tuttle foil ready permette l’utilizzo con foil, caratteristica questa molto importante per potersi divertire con vele umane, anche quando il vento permetterebbe di uscire solo a kiter e regatanti con vele da Formula. La tavola è accessoriata con una bella pinna in carbonio da 40 cm con attacco Deep Tuttle ma può essere utilizzata senza problemi anche con pinne Tuttle, cosa che mi ha permesso di riesumare una buona serie di vecchie pinne slalom, che da anni prendevano polvere in cantina. La tecnologia di costruzione è molto ben curata: full sandwich da 90 Kg/m3 su deck e bottom, rinforzo in carbonio su tutta la step zone fin sopra la scassa d’albero, double sandwich stringer nel bottom e la tavola con le straps persa 9.0 Kg, che non è male considerati tutti i rinforzi a prua e a poppa!
Abbiamo provato la tavola in ogni genere di condizioni: al mare con vento da terra da 6.0 con acqua piattissima, con vento da 7.2 e acqua piatta con chop, m anche con la 7.2 e il mare agitato… oppure al lago con Ora bella fresca e la 7.2 al limite della sovrainvelatura…. e per finire con 8- 10 nodi e 6.2 con foil. In ogni condizione questa Chubby 137 ha sempre dimostrato di comportarsi bene e saper garantire prestazioni e divertimento con zero sbattimenti.
Grazie alla larghezza e alla poppa larga la tavola accelera alla prima raffica ed entra in planata che è un piacere. Le strap si trovano sempre facilmente e i meno esperti possono scegliere anche una posizione più interna. In andatura, la posizione delle strap e i pad garantiscono un comfort ottimale, così come i bordi dolci della tavola che permettono un controllo semplice e ottimale in ogni condizione, sia col chop, sia con le schiume.
In condizioni di acqua piatta abbiamo montato pinne slalom da 42 e 46 cm, abbastanza dritte, con le quali la tavola ha un assetto più corsaiolo, con la prua che resta sempre molto bassa sull’acqua, per cui può capitare di impattare su un chop, ma la tavola continua a scorrere veloce, senza rischiare quei bruschi rallentamenti che poi magari portano ad una repentina catapulta! Quando siamo usciti con piano d’acqua agitato, abbiamo montato la 40 in dotazione di serie e siamo rimasti piacevolmente colpiti per la maggiore manovrabilità e l’assetto con la prua leggermente più alta che permette di passare senza problemi le schiume e di proiettarsi in qualche salto quando si individua la rampa giusta. Chiaramente bisogna sempre ricordarsi che sotto ai piedi si ha una tavola da quasi 140 litri, ma lo shape compatto permette di avere tutto sempre sotto controllo, per cui basta rannicchiare le gambe e aprire un attimo la vela e si atterra dolcemente.
Anche se la tavola non dà mai la sensazione di andare particolarmente veloci, dal momento che tutto scorre fluido senza mai troppe difficoltà, nella nostra uscita con mare agitato e vela da senza camber da 7.2, abbiamo fatto diversi bordi superando serenamente i 30 nodi come velocità di punta, cosa che ci ha sorpresi non poco! In queste condizioni la tavola ci ha permesso di strambare con l’unico limite di manovra rappresentato dalla lunghezza del boma della vela grossa. In condizioni marginali, è un compromesso che si accetta volentieri per stare in acqua a planare e divertirsi, anziché in spiaggia a guardare! E quando abbiamo stretto troppo il raggio di strambata perché ci eravamo dimenticati che sotto i piedi avevamo una tavola, davvero facile e divertente, ma larga 83 cm, i bordi fini della poppa ci hanno permesso di rimediare, tornando ad allargare la curva e ripartire verso il prossimo bordo.
Anche la prova con vento leggero (8-10 nodi), vela da 6.2 (e tester che passa abbondantemente i 90 Kg) e foil (il Recharge Free Fly 95 di cui trovate il test a pagina 24 di questo numero), il Chubby 137 ha dimostrato di avere le proporzioni perfette per alzarsi alla minima raffica e permettere di continuare a volare con controllo e semplicità, grazie alla larghezza generosa della poppa e della zona dove si trovano le strap. Anche in caso di atterraggio brusco, la lunghezza ridotta e il nose con i bordi arrotondati permettono un’entrata in acqua dolce e controllata, che rendono questa tavola ideale anche per un approccio alla navigazione col foil.
In conclusione, la Chubby 137 è stata davvero una piacevole sorpresa e ha dimostrato di essere perfetta per quanti sono alla ricerca di una tavola facile, dallo shape semplice e senza tanti fronzoli, capace di far divertire su acqua da piatta fino ad agitata con onde piccole, con intensità di vento da leggero (o leggerissimo se si ha un foil) a medio/forte.
NB: clicca sull’immagine sotto per leggere il test in alta risoluzione
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